omicidio nel club bdsm 2
la polizia utilizzò i quindici giorni che separavano la selezione dall’entrata di Jessica nel club bdsm per istruirla sul come doveva comportarsi, su cosa non doveva fare per dare adito a sospetti e soprattutto le venne detto che all’inizio doveva comportarsi in tutto e per tutto come le altre ragazze per non dare adito a sospetti, guadagnare la fiducia di questa gente in modo che qualcuno si aprisse e fosse possibile scoprire qualcosa. Le venne insegnato a installare microspie e a vedere dove sono installate telecamere di sorveglianza in modo da installarle senza essere scoperta.
Finalmente passarono questi quindici giorni e Jessica poté entrare in questo castello dello Yorkshire doveva aveva sede il club bdsm e a farne parte.
Al momento dell’ingresso ,Jessica venne radunata insieme alle altre ragazze che erano state prescelte e venne loro illustrato chiaramente un contratto in cui era scritto chiaramente che in cambio di un contratto per le sfilate di moda di Parigi dell’anno venturo sarebbero divenute di proprietà del club bdsm, che avrebbe potuto disporre di loro come meglio avrebbe voluto e che l’unico limite sarebbe stato quello di tenerle in vita. Le ragazze firmarono tutte, infatti per loro non era certa una novità sapere dove si trovavano.
Per quel giorno le ragazze furono lasciate in pace per dare loro il modo di ambientarsi nel loro nuovo luogo di vita con la possibilità di scambiare anche qualche parola tra di loro cosa che avrebbero scoperto non sarebbe stato possibile in futuro. Trattandosi per lo più di modelle le conversazioni vertevano non certo su Platone o Aristotele, ma su Vip, soldi e su cosa sarebbero andate incontro, nessuna si faceva illusioni sul fatto che sarebbe stato facile arrivare alla fine del percorso e ottenere l’agognato contratto che avrebbe consentito loro di dare una svolta a quella che finora era stata una mediocre carriera contrassegnata anche dal poco talento a onor del vero. Molte rimanevano ipocrite, ma qualcuna lo disse apertamente finora ho dovuto aprire le gambe per avere quasi nulla questa volta sarà peggio dal punto di vista della dignità, ma almeno se ce la facciamo ad arrivare in fondo non rimarremmo con un pugno di mosche come al solito.
Il giorno successivo le ragazze furono portate nel grande salone del castello dove il grande maestro del club bdsm, un uomo vestito con un costume medioevale incominciò a parlare da una tribuna, le novizie ossia le nuove ragazze che stavano per entrare nel club erano vestite con un cappuccio bianco, mentre coloro che facevano già parte del club con un cappuccio nero, mentre sotto erano completamente nude.
L’uomo incominciò a parlare rivolgendosi alle novizie dicendo loro che da quel momento non avrebbero più potuto parlare di quello che succedeva là dentro e che essendo il castello pieno di telecamere avrebbero anche fatto meglio a non provarci in quanto sarebbero state facilmente scoperte e di conseguenza punite. Le invitò poi a spogliarsi di tutto tranne che del cappuccio, perchè li dentro non ne avrebbero più avuto bisogno dei vestiti.
In fine l’uomo disse alle novizie che tre di loro sarebbero state scelte per una festa che avrebbe tenuto nel club un famoso imprenditore arabo, il quale avrebbe direttamente assistito alla selezione e avrebbe operato personalmente la scelta.
L’uomo fece l’ingresso nella sala e si posizionò vicino al grande maestro il quale disse che visto che si trattava di un grande amico del club e lauto finanziatore aveva diritto a scegliere la prova con cui avrebbe prescelto le tre.
Egli disse la sceltà la farà il mio migliore amico, quello che mi capisce più di qualunque altro e disse di farlo entrare. Si trattava di un bellissimo esemplare di pastore tedesco. L’uomo disse che la prova sarebbe consistita nel far sedere le ragazze su una poltrona con le gambe aperte, il cane avrebbe potuto abusare di loro come credeva e in base alla sua scelta e alla sua felicità sarebbero state prescelte le tre che avrebbe fatto partecipare alla festa, mentre le tre che erano state meno di suo gradimento avrebbero ricevuto cento frustate.
Le novizie erano circa una decina il cane si dirisse subito verso quelle che avevano la passerina già depilata o almeno in gran parte depilata. L’Esperienza fu sconvolgente per tutte le ragazze, che pur non essendo più nessuna una verginella nessuna era passata per un esperienza del genere: il cane con la sua lingua rasposa le leccava avidamente e più di qualcuna solo per quello ebbe un orgasmo quasi immediato, rendendo per nulla contento il cane cosa che le terrorizzò ancora di più temendo di essere tra le ultime classificate e subire quindi le frustate.
Quando il cane si avvicinò a Jessica la ragazza pensò di dover fare di tutto per resistere, perchè se voleva scoprire qualcosa doveva riuscire a interfacciarsi con qualcuno di questi signori. Il cane cominciò a leccare la passerina e vedendo che questa a differenza delle altre ragazze non godeva cominciò a metterci ancora più foga e a sfoderare il suo pene fino a venire sopra la passerina della ragazza, tra la faccia terrorizzata delle altre.
Il cane si rivolse poi verso le ragazze che avevano una peluria folta sulla loro passerina e cominciò ad abbaiare, sarebbero state le ragazze che sarebbero state frustate.
La selezione si era conclusa, ma le ragazze capirono subito in che guaio si erano cacciate per desiderio di ambizione.
Le tre ragazze destinate a essere frustate vennero legate al centro della stanza e frustate con un cane fino a che i loro sederini quasi sanguivano. Alla fine di questa cerimonia intervenne il grande maestro asserendo che questa punizione fosse di lezione a tutte e che non succedesse più che le loro passerine non fossero accoglienti, mentre le prescelte furono accompagnate nelle stanze dell’imprenditore per prepararle alla festa.