La morte e la scomparsa delle modelle viene da Facebook(il boss della mafia russa)
La festa avvenuta a casa del manager bresciano ebbe una vasta eco soprattutto nel web e Marco fu sommerso da molte richieste per le ragazze, ma fu colpito soprattutto da una: venivano chieste quattro ragazze per tutta l’estate per un boss della mafia russa, la remunerazione sia per l’agenzia sia per le ragazze era veramente notevole, si potrebbe dire spropositata, ma le ragazze avrebbero rischiato molto infatti l’utilizzo delle parole e dei segnali di sicurezza con questi soggetti non sono una cosa così facile, così come i pericoli per le ragazze nell’affidarsi a soggetti di questo tipo per i quali la vita umana ha un valore molto relativo.
Alla fine l’interesse e il cinismo di Marco ebbero la meglio e selezionò le quattro ragazze che avrebbero dovuto raggiungere la villa dell’uomo in Kazakistan.
Marco scelse la merce in modo molto accurato e variegato le prescelte furono: Marika, venticinque anni, seno non grandissimo terza misura, culetto a mandolino molto alta, Clara bellezza mediterranea quinta di reggiseno, Federica bionda longilinea svedese fisico da modella, Aiko giapponese longilinea con una quarta di reggiseno, ma rifatto.
Le quattro ragazze furono interdette quando vennero a sapere quella che sarebbe stato la loro destinazione, ma nessuna di loro era ispirata da nobili ideali e da valori se non quelli monetari e con quello che avrebbero guadagnato avrebbero potuto ritirarsi e vivere di rendita per tutta la vita, quindi alla fine decidono di accettare.
La settimana dopo le ragazze partirono per la villa del boss che si trovava a qualche chilometro da Astana, l’accordo con Marco è che sarebbero state testate prima di accettarle e versare i soldi sul conto corrente dell’agenzia e questo sarebbe avvenuto a una festa che si sarebbe tenuta nella sua villa il fine settimana.
La dimora impressionò le ragazze praticamente era grande come una città di medie dimensioni, con muri di cinta altissime, scagnozzi di guardia a ogni angolo, e l’abitazione vera e propria era protetta da un ulteriore muro di cinta, anche avessero cambiato idea scappare da lì era praticamente impossibile.
Una volta entrate nell’edificio furono separate, destinate ognuna alle proprie camere rigorosamente separate e fu loro ordinato di indossare i vestiti che si trovavano sopra il letto, dopo di che avrebbero dovuto raggiungere il salone dove sarebbe cominciata la festa: si trattava di una minigonna che stava sopra le ginocchia con apertura sul retro che lasciava il sedere nudo e un perizoma nero.
Sebbene le ragazze non erano sicuramente delle crocerossine non si erano mai vergognate tanto come dover vestirsi in un modo così sconcio.
Una volta indossato il cosiddetto miniabito si recarono nell’enorme salone dove si sarebbe tenuta la festa dove erano presenti una decina di uomini con delle facce orribili probabilmente scagnozzi del boss e una ventina di ragazze probabilmente proveniente dai suoi bordelli visti i visi consumati e i modi volgari nel parlare tra di loro.
Le quattro ragazze vennero fatte spogliare e il boss scelse quattro delle sue puttane per testarle ordinando loro di leccare le loro passerine perfettamente depilate.
La reazione fu tremenda non riuscirono per nulla a controllare le loro emozioni, si bagnarono ed eccitarono subito nell’essere leccate da lingue così capaci e così volgari.
Quando il boss si accorse della cosa disse loro di smetterla e che meritavano di essere punite per essersi eccitate senza permesso. Lo sguardo delle ragazze fu di pieno terrore infatti non sapevano cosa aspettarsi da uomini di quel tipo e avevano pienamente ragione, il boss mise infatti all’asta tra i suoi scagnozzi la possibilità di punirle.
L’uomo che vince aveva circa una cinquantina d’anni, si spoglio fino a restare in mutande, ma già a riposo si vedeva la proboscide che costituiva il suo organo sessuale, la sola idea che un simile cazzo potesse scoparle e soprattutto sodomizzarle le atterriva completamente. L’uomo ordinò loro di girarsi e cominciò a frustare i loro sederini con una frusta pesantissima somigliante a quella famosa di Indiana Jones, il dolore scatenato dalle loro urla si sentiva per chilometri, ma nessuno lo avrebbe udito.
L’uomo poi tastò i sederini delle quattro ragazze per saggiare quello che era il più stretto, una volta resosi conto di ciò mise il suo enorme cazzo in quel sederino che era quello di Federica senza nemmeno lubrificarlo, il dolore fu tremendo.
Finito questo spettacolo il boss disse lui che ha vinto l’asta ha avuto la possibilità di usufruirne per primo, ma adesso per ringraziavi della vostra amicizia potete fare di queste quattro quello che volete.
Per quasi due ore le quattro ragazze furono prede di questi assatanati volgari, senza pietà, né rispetto, pieni di tatuaggi orribili che parlavano delle loro gesta criminali.
Il boss alla fine della serata fu pienamente contento e fece contattare Marco per contrattare una cessione definitiva delle ragazze. Marco un uomo diventato ormai senza scrupoli dato l’enorme quantità di soldi accettò inoltre nell’accordo era previsto che gli account facebook delle ragazze sarebbe stato in capo a lui e così avrebbe potuto reclutare altre ragazze fingersi loro. Federica, Clara, Marika e Aiko avevano completamente perso la loro libertà.
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Buongiorno e lieto di conoscerti.
Ti leggo e ti seguo da molto tempo, apprezzando il “verismo” e lo stile cinematografico dei tuoi racconti.
Avendo in mente da tempo una storia ad hoc, a mio uso e consumo, mi chiedevo se potessi valutare la possibilità di scrivere un racconto su commissione, con modalità da convenirsi.
Sono convinto che potresti essere la persona ideale per realizzare in maniera egregia e con il tuo stile, le varie fasi e gli sviluppi di questa mia idea.
Ringraziandoti intanto dell’attenzione, se ne avrai piacere e dopo un tuo cenno di riscontro, posso tranquillamente inviarti una sorta di menabò su quanto ho in mente dandoti, in caso positivo, tutte le facoltà di stravolgerne trama e personaggi.
Intanto, buona serata e mi auguro a presto.
Marco
scrivimi a padronebastardocontatti@gmail.com e vediamo