Confessioni di una schiava
Queste sono le alcune delle confessioni e fantasie di una delle mie ultime schiave, di una delle più giovani, ma anche una delle menti più intelligenti e perverse che bene sia accoppia con la mia.
Prima delle confessioni
Questa mattina verrei a svegliarti camminando a quattro zampe, salirei sul letto a quattro zampe ancora.
Poi metterei fuori il tuo bel cazzo e lo leccherei e succhierei per bene. Nel frattempo ti svegli tu, e sei molto felice perché la tua schiavetta ti ha svegliato nel modo giusto.
Una Volta che il cazzo è bello dritto e duro mi ci fai impalare sopra, mi tiri i capelli per venire avanti e poi spingi con violenza per farlo entrare, per poi iniziare a scopare la mia fica. Dopo un po mi fai alzare dicendo “cagna alzati” e io ubbidisco. Poi inizi a tirarmi i capelli per farmi mettere a pecorina e mi dici “bene vacca adesso con le dita allarga il buco del tuo culo e fammi vedere quanto è largo”.
Io ubbidisco all’istante, ma forse per te sono stata troppo lenta perché mi hai tirato uno schiaffo fortissimo sul culo. Ti ringrazio per averlo fatto “grazie mio padrone per aver punito la tua schiava, lo merito”. Ti rendi conto di quanto è largo il mio buco del culo e ne sei orgoglioso e mi dici “ahahhahahah che puttanona, quel buco è larghissimo. Ma guarda quanto le piace hai la fica che gronda, che sgualdrina in calore”, dicendo queste parole mi hai fatta eccitare da morire, sai bene quanto mi piace essere umiliata.
Mentre penso che sono davvero una gran puttana, mi sfondi il culo e con violenza inizi a scoparmi. Quanto vorrei un cazzo di gomma anche nella fica, voglio sentirmi puttana fino al midollo con tutti i buchi tappati come si deve.
Mi finisci di sfondare e mi sborri nel culo, è bellissimo, il mio buco lo immagino largo, enorme, con la preziosa sborra del mio padrone.
Mi dici “schiava adesso in ginocchio e puliscimi il cazzo e usa per bene quella lingua troiona”
Io in risposta dico “padrone ti prego scopami ancora stavo per venire”, ti vedo diventare rosso per la rabbia.
Inizi a urlare e dici “Schiava nessuno ti ha dato il permesso di parlare, devi stare solo zitta. E poi sai cosa me ne fotto del tuo orgasmo? Troia di merda sono io che devo godere non tu. Sbrigati a pulirmi il cazzo merda di una puttanona” mi tiri uno schiaffo in faccia che mi fa girare la testa e me ne tiri subito un altro Ancora più forte dall’altra parte e ritorno nella posizione iniziale. Penso che hai ragione padrone, ho sbagliato e ti chiedo scusa. Ti pulisco il cazzo e poi mi leghi al letto con le gambe spalancate, sui capezzoli mi metti delle mollette che sono legate fra di loro e tiri la corda che le tiene. Poi prendi una tua cinta e mi dai ben 100 colpi, 50 sulla fica e 50 sul culo. Il dolore è atroce, ma lo merito perché sono stata una cagna impertinente.
Mi lasci così e vai via, il mio padrone è una persona molto impegnata e non ha tempo da perdere con una puttana come me.
Seconda delle confessioni
Buongiorno mio padrone
Come al solito anche oggi mi sono svegliata in calore.
Se fossimo nella stessa casa mi avresti trovata legata ad Una maniglia, come mi hai lasciata ieri sera prima di andare a dormire, a quattro zampe con mani e piedi legati.
Ti avvicini a me, mi guardi e mi dici “buongiorno troia, preparati sarà una bella giornata per te oggi”. Io ti ringrazio e chiedo i programmi, ma non potevo fare errore più grande. Ti avvicini di nuovo, mi guardi, “che schifo che fai” mi dici, e poi mi tiri tre schiaffi in faccia.
Dopo che fai colazione ti avvicini con il cazzo di fuori e mi ordini una pompa. Da brava schiava inizio a leccare e a succhiare, mi dai tu il ritmo con le spinte e tenendomi ferma la testa con tutto il cazzone dentro, ogni tanto lo tiri fuori e me lo sbatti in faccia.
Quando sei vicino a sborrare ti allontani da me, prendi una ciotola per cani e ci vieni dentro, ci metti delle gocce di caffè che erano rimaste dalla tua colazione e anche dei biscotti spezzettati. Con i piedi spingi quasta ciotola verso di me e mi dici “mangia cagna, altrimenti vedrai dovrò punirti”.
Io da schiava ubbidiente, schifata, mangio il contenuto della ciotola. Ti vedo arrivare con degli abiti e degli attrezzi e mi sale un po d’ansia.
Ti complimenti con me per aver mangiato tutto e mi mostri tutto ciò che hai in mano “allora cagnetta questa è una divisa da schiava, con un vibratore per la figa e questa scopa invece devi metterla nel culo, dovrai scopare casa in questo modo. No mutande no reggiseno. Aspettiamo ospiti quindi mi raccomando a pulire bene.”
Mi sleghi e io mi vesto con quei mini abiti, mi fermi e mi dici “aspetta troia devo prima fare una cosa” prendi un pennarello e sul culo mi scrivi “sculacciami”, sulle tette “pizzicami” e in fronte “picchiami”. Continuo a vestirmi, ti avvicini e inizi a sculacciarmi, pizzicarmi e picchiarmi, mi sento contenta di averti soddisfatto.
Terza delle confessioni