la mia nuova schiava cinquantenne: la scoperta delle gioie di saffo
Il giorno dopo Maria mi scrive mentre si trovava in ufficio e le chiesi se le colleghe e i colleghi la guardavano. Lei mi rispose di si e che era inevitabile essendo vestita come le avevo ordinato: tacchi alti, calze nere e minigonna.
Le chiesi poi se fosse eccitata da questa situazione. Lei mi rispose di si e che immaginava di essere nel mezzo di un’orgia con tutti loro, una cosa che la brava moglie, madre di famiglia e segretaria non avrebbe mai pensato potesse succederle
Le chiesi se la guardavano anche le donne. Lei mi rispose di si ed erano le più incuriosite dai cambiamenti che aveva avuto negli ultimi tempi soprattutto nel modo di vestire.
Le chiesi poi se avesse qualche lesbica tra le sue colleghe. Lei mi disse che ce n’erano diverse, allora le ordinai di dire a una di queste di nome Francesca che non indossava più le mutandine. Maria con notevole imbarazzo non essendo per nulla lesbica, né attratta dalle donne glielo disse. La risposta di Francesca fu che anche lei non le metteva. Maria mi chiese a questo punto cosa pensassi di macchinare, le dissi che le ordinavo di sedersi vicino a Francesca in pausa pranzo, di fare finta di sporcarsi e quindi di toccarsi un capezzolo per fingere di pulirsi.
Maria mi chiese terrorizzata se stavo pensando di farla scopare con una donna, io le risposi che chissà, si vedrà.
In pausa pranzo Francesca disse a Maria che era positivamente sorpresa da questo cambiamento troieggiante e le chiese se per caso avesse un amante. Maria rispose di no, allora Francesca le rispose che le piaceva questo cambiamento e che prima era troppo seria. Maria mi confessò poi che questa situazione l’aveva terribilmente eccitata e che anche se non era mai stata con una donna e non era attratta dalle donne era stato difficile trattenersi dal baciare Francesca.
Maria mi confessò poi che era molto bagnata ed eccitata e che aveva una voglia terribile di scopare con me o di masturbarsi, io allora sapendo di avere il coltello dalla parte del manico glielo concessi, ma solo dopo che lei avesse bevuto la sua pipì; infatti, ero conscio che era giusto approfittarmi del suo stato di eccitazione per portarla sempre più in basso. Maria infatti bevette tutto un bicchiere di pipì prima di masturbarsi e poi di farmi un pompino ingoiando fino all’ultima goccia del mio sperma.
Mi confidò che si sentiva una vacca, avendo bevuto pipì e ingoiato sperma nel giro di così poco tempo.
Il giorno dopo mi scrisse su Whatapp che durante la notte pensava ancora a quanto le era successo con Francesca e per la prima volta si era bagnata pensando a una donna. Le ordinai di rivederla a pranzo e di ripetere l’operazione del giorno prima, questa volta però doveva invitarla per un incontro in una Spa.
Maria mi disse che a pranzo era andata bene e che Francesca aveva accettato l’invito nella Spa per venerdì’ pomeriggio. Le ordinai di essere naturale, ma provocante per l’occasione. Inoltre, mi confessò che Francesca le disse che le aveva fatto piacere questo invito che le aveva fatto in una Spa.
Il venerdì pomeriggio in Spa entrambe si spogliarono fino a rimanere in perizoma. Francesca incominciò a massaggiare e mettere oli a Maria fino ad arrivare alle tette. Una volta arrivata giù le tolse il perizoma e cominciò a massaggiarle con degli oli la figa.
Poi cominciò a leccarle la figa, per poi scoparla e incularla violentemente con un strapon senza lubrificarle minimamente il culo provocandole un dolore pauroso non avendo ancora mai avuto un rapporto anale e per le dimensioni dello strumento. Poi prese la testa di maria con violenza, mettendosela in mezzo alle gambe e costringendola a leccarle la figa fino a farla godere.
Poi mi confessò che si erano lasciate, ma Francesca le disse che era solo una troia e che avrebbe voluto divertirsi ancora con lei.
altro sito di racconti erotici