Marilisa giovane laureata in legge 2

Il lunedì Marilisa si presentò per la sua prima giornata di lavoro. Venne assegnata come assistente a un’avvocata sulla cinquantina di nome Marta, ma ancora piacente che, come prima cosa, le disse “lo so che sei raccomandata; infatti, sei stata esentata da portare la minigonna sopra le ginocchia come è fatto obbligo a tutte le donne in questo studio e a me le raccomandate o i raccomandati non piacciono per nulla, sappi quindi che se non ti comporterai bene e con professionalità ti renderò la vita impossibile”.

Il primo compito di Marilisa fu quello di scrivere una citazione seguendo le indicazioni dell’avvocata che le disse “una volta che avrai finito il lavoro verrai da me che farò le correzioni del caso e vedremo cosa saprai fare avanzo delle suore orsoline che non sei altro”.

Dopo circa due orette Marilisa finì il lavoro che le era stato ordinato e andò nella stanza di Marta per sottoporle il suo lavoro.

Marta cominciò a esaminare il lavoro di Marilisa, trovò molti errori e cominciò a insultare la giovane ragazza e le disse “lo sapevo avanzo delle orsoline che eri solo una raccomandata, che non sai lavorare, sei solo una piccola scemetta che chissà come ha avuto la laurea”.

Marilisa si mise a piangere, nessuno l’aveva mai trattata così.

Francesca sentendo Marilisa che piangeva entrò nell’ufficio e le disse “vieni nel mio ufficio che ti devo parlare”. Le due ragazze uscirono e andarono in bagno e Francesca le chiese “cosa ti succede perché piangi sul posto di lavoro? “

Allora Marilisa le disse “Marta mi sta trattando come una sguattera, come una serva e non come una sottoposta”.

Francesca le rispose “Marta, ha ragione un po’, effettivamente sei l’unica vestita in quella maniera si capisce che sei raccomandata, quanto ti costa metterti una minigonna per venire a lavorare?”.

Marilisa allora le disse” i miei non lo accetteranno mai e la mia cultura cattolica me lo impedisce!”

Francesca le rispose “guardati allo specchio dopo tutto quello che hai studiato vuoi continuare a fare la sguattera nei MC Donald o preferisci fare qualche compromesso e diventare una donna realizzata se vuoi puoi venire a cambiarti a casa mia prima di venire al lavoro per non avere problemi con i tuoi”

Marilisa restò in silenzio per un minuto mettendosi a piangere e disse “Francesca hai ragione tu,  sarà per me una violenza, ma non posso permettermi di perdere questo posto di lavoro farò come dici tu”.

Marilisa a questo punto tornò in ufficio e lavorò fino alla fine della giornata lavorativa subendo per altro tempo gli insulti e la personalità dominante di Marta.

All’uscita dal lavoro incrociò di nuovo Francesca che le disse “dai che andiamo a fare un giro in centro ti porto in un negozio gestito da un amica del capo, così potrai rifarti il guardaroba”.

Una volta entrata nella boutique Francesca disse alla commessa “dobbiamo comprare qualcosa per questa ragazza che vuole rifarsi il guardaroba in quanto deve lavorare nel nostro studio”.

La commessa tirò fuori degli abiti molto attillati che mettevano in rilievo le belle forme di Marilisa sia la sua stupenda terza misura, sia le sue bellissime gambe, sia il suo culetto a mandolino. Marilisa mentre indossava questi abiti insoliti per lei si trovava in un profondo imbarazzo, accentuato dal fatto che i clienti del negozio la osservano e guardavano le sue prorompenti forme cosa che non le era mai successo prima d’ora.

Le ragazze vanno poi verso casa di Francesca che mise i vestiti dentro in armadio e le disse “queste sono le chiavi di casa, domani mattina puoi venire a prendere uno dei tuoi vestiti e venire in ufficio come Dio comanda.”

Marilisa andò a casa   e ai genitori disse “da domani partirò un’ora prima da casa in  in quanto nelle otto ore lavorative non riesco a finire tutto quello che c’è da fare”.

L’indomani Marilisa partì da casa per andare al lavoro. La prima tappa era a casa di Francesca dove si cambiò e sebbene fortemente imbarazzata si diresse verso il lavoro vestendosi in un modo in cui non avrebbe mai pensato di fare.

Marta la superiore di Marilisa vedendo la trasformazione che aveva avuto la sua sottoposta affermò” sei finalmente arrivata nell’età contemporanea dal medioevo dove ti trovavi, guarda che bel bocconcino che sei lo sai che hai proprio delle belle tettine e anche un bel sederino a mandolino”.

Marilisa arrossì non essendo abituata a qualcuno che si rivolge a lei in quella maniera, anche perché da come si vestiva di solito non era molto facile intravvedere le sue belle curve . Marta le sorrise visibilmente compiaciuta per averla messa in imbarazzo e per averla indotta a questa trasformazione e le dettò una lettera che voleva sul suo tavolo al più presto.

Dopo circa un’oretta e aver scritto la lettera, Marilisa andò da Marta per sottoporre la lettera che aveva scritto al suo giudizio sperando che il cambiamento di abbigliamento e atteggiamento produca una maggiore flessibilità e comprensione da parte della sua superiore.

Marta lesse attentamente la lettera e anche se più sorridente e disponibile con Marilisa la trovò infarcita di errori e le disse “sei una totale incompetente totale e non si capisce chi ti abbia dato la laurea, ma come si fa a scrivere una lettera così piena di errori se vai avanti così dovrò farti licenziare!” A questo punto Marilisa si mise a piangere, allora Marta fece il giro della scrivania e le disse “non devi piangere, ma solo rimproverare te stessa”.

Mentre diceva questo Marta cominciò ad accarezzare i bei capelli di Marilisa e le disse “  un modo per non essere licenziata c’è!”.   Cominciò a toccare le tette di Marilisa che sconvolta dalla situazione e preoccupata di essere veramente licenziata non fece nessuna protesta.

Marta sempre più contenta del carattere sottomesso di Marilisa cominciò scostare le mutandine e a toccare la passerina della sua sottoposta che in breve tempo diventò tutta bagnata ed esclamò” guarda la santarellina come si sta bagnando tutta, guardala come sta diventando una troietta”. Marilisa fu sconvolta da questa situazione che non avrebbe mai pensato sarebbe potuta capitare a una brava ragazza come lei, ma soprattutto era sconvolta dalle sue sensazioni: i capezzoli erano diventati dritti e la passerina era tutta eccitata e per di più essendo toccata da una donna.

Marta cogliendo ciò le disse “domani in pausa pranzo ti porto a casa mia e vedrai che ci divertiremo!”, la ragazza sapendo di non avere scelta non fece nessuna opposizione, l’alternativa era infatti tornare a lavorare nei Mc Donald.

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