la mia compagna Valentina prova a fare la mistress e incassa la cum tax
La mia compagna Valentina, pur essendo una persona dominante nella vita – essendo un’imprenditrice di successo –, nella nostra relazione è una vera schiava.
Certo, sottometterla non è stata una cosa facile, data la sua personalità molto forte, ma la presenza di una parte di lei sottomessa è stata chiara fin dall’inizio.
Più che una schiava, però, è sempre stata una switch: sottomessa con gli uomini e dominante con le donne. Un giorno, ridendo e scherzando dopo un bicchiere di troppo, le dissi che, dato il basso livello e la scarsa consapevolezza di molti aspiranti schiavi di sesso maschile, anche una come lei – non attratta dall’uomo sottomesso – sarebbe riuscita facilmente a sottomettere certi tipi di uomini di basso livello.
Valentina accettò la sfida e mi disse che avrebbe provato a fare la mistress virtuale, aprendo un account Telegram con il nome “mistressvalentina2024”.
Dopo essere stata contattata da varie persone, scelse un certo Marco, un ragazzo sposato con la perversione della sottomissione che non era mai riuscito a realizzare.
Valentina chiarì di essere disposta solo al virtuale, essendo fidanzata; Marco rispose di essere d’accordo, essendo lui stesso sposato. Si dimostrò disponibile a essere sottomesso anche sul lavoro, nel rispetto del suo lavoro e della sua vita privata.
La vera sottomissione di Marco cominciò durante la finale vinta da Sinner a Wimbledon, dove io mi interessavo più alla partita che a lei, che iniziò a mandare i primi ordini. Marco era sempre più eccitato dalla situazione e le mandò una foto dei pantaloni con il cazzo in erezione. Lei gli ordinò di farsi una sega e di non venire: questa esperienza fu inaspettata e insolita, col cazzo di Marco che tremava da quanto era eccitato, ma non riusciva a eiaculare. L’eccitazione e la frustrazione per lui furono tremende.
Valentina poi gli ordinò di mettere un dito in culo, poi due: cose che Marco fece prontamente. Per provocarlo ancora di più, Valentina gli mandò l’audio che avevo registrato tempo fa, quando la masturbavo a distanza mentre si masturbava, ordinandogli ancora di segarsi senza venire.
Marco le confessò che lo eccitava tantissimo sentire i suoi gemiti mentre si masturbava e che gli pesava tantissimo non poter venire; infatti, le confessò che, nonostante sia fidanzata, si fa 2-3 seghe al giorno.
Probabilmente Valentina voleva anche sfogarsi per tutte le castità forzate che le avevo ordinato in passato e aveva trovato in Marco la vittima sacrificale perfetta: gli ordinò di non scopare con la sua fidanzata, di non masturbarsi e di non toccarselo in alcun modo.
Gli ordinò anche di andare al lavoro con un perizoma da donna, mandandole la foto per dimostrare che lo avesse fatto veramente.
La situazione per Marco era sempre più tremenda: il cazzo e le palle uscivano dal perizoma da quanto era duro, ma la cosa che lo mandò in angoscia fu quando Valentina gli ordinò che ciò che era successo quella mattina avrebbe dovuto succedere tutte le mattine.
Dopo circa una settimana di questo supplizio, la situazione per Marco era sempre più tremenda e le confessò che dal suo cazzo usciva liquido pre-eiaculatorio da quanto era eccitato.
Valentina, per peggiorare la situazione di Marco, cominciò a inviare via Telegram foto a scomparsa dei suoi piedi, della sua figa, del suo culo: questo per evitare che potesse essere indotto a masturbarsi su di lei e a sborrare.
Tutto questo andò avanti per parecchio tempo: praticamente Marco aveva sempre il cazzo duro, allora Valentina gli ordinò di metterci sopra del ghiaccio per raffreddare i bollenti spiriti.
Per aumentare l’esasperazione, Valentina gli mandò una foto dei suoi piedi senza farla scomparire: cosa che fece impazzire ancora di più Marco, che era sempre più esasperato – cosa che si evinceva benissimo dai messaggi che mandava a Valentina: «Desidero sentirla! Vederla! Desidero un suo messaggio! Ho voglia di lei, Padrona! Potrei arrivare anche a bere la sua pipì, Padrona!».
Tutto questo andò avanti per circa venti giorni, tra ordini di masturbazione senza venire, obbligo di mettersi perizoma da donna, frustate con il retro di spazzole per i motivi più futili.
Valentina, per paura di mostrarsi troppo buona ai miei occhi, non gli dava tregua, finché, arrivato a un mese di castità forzata, gli propose che avrebbe potuto sborrare se avesse pagato la “cum tax” con una sua foto non a scomparsa. Ma, come punizione per non aver resistito per il tempo che lei avrebbe voluto, l’orgasmo avrebbe dovuto essere rovinato: ossia, quando Marco avesse raggiunto il punto di non ritorno, avrebbe dovuto mollare il cazzo, eiaculando quindi senza avere un vero e proprio orgasmo.
Marco accettò di pagare: non ce la faceva più e si che la cifra non era proprio così bassa da quello che ho capito. Fu obbligato a fare un video in cui si masturbava rovinato: si segò fino a raggiungere il punto di non ritorno, mollò il cazzo e eiaculò tantissima sborra, ma il cazzo continuò a vibrare per tantissimo tempo, voglioso di essere toccato, senza che lui potesse farlo. La frustrazione fu tantissima per lui.
Valentina gli disse che adesso sarebbe tornato in castità.