Carla conosce Mario il vedovo presidente della Pallanuoto
Il giorno dopo Carla avrebbe avuto una giornata molto impegnativa, la mattina era impegnata in giro per commissioni, nel primo pomeriggio avrebbe dovuto arrivare un fabbro per sistemare delle cose a casa e poi avrebbe dovuto uscire di nuovo per vedere la gara di pallanuoto del figlio di un’amica.
Nonostante ciò non rinunciai a far valere il mio dominio su di lei e le ordinai di mettere un plug nel culo quando sarebbe uscita di casa per andare a vedere la partita e di toglierlo dopo qualche ora.
Carla con uno sguardo molto imbarazzato, mi fece notare che dato l’ambiente pubblico e pieno di gente non sarebbe stato facile togliere il plug, mentre si trovava alla partita, ma io le feci notare che quello non era un mio problema.
Carla guardandomi con sguardo sconsolato mi guardò e disse “Va bene, padrone”. Sapeva che in qualche modo riuscivo a controllare i suoi movimenti e che quindi non poteva raccontarmi cose non vere, perché l’avrei scoperta abbastanza facilmente e la punizione sarebbe stata implacabile.
Sulle 16 prima di uscire di casa quindi Carla prese il plug e se lo mise nel culo, poi era salita in auto e si era avviata per andare a vedere la partita.
Si sedette in tribuna vicino alla sua amica, cominciando a guardare la partita. Dopo qualche tempo, era giunta l’ora in cui avrebbe dovuto togliere il plug dal sedere. Carla cominciò a muovere forsennatamente sedere nel tentativo di far uscire il plug, ma senza riuscirci. La sua amica capì che c’era qualcosa di strano e le chiese se andava tutto bene, anche perché il viso di Carla era paonazzo e il respiro affannoso.
Poco tempo dopo visto che stava per raggiungere l’orgasmo ruppe gli indugi, andò nell’ultima fila di gradini quella dove si sta in piedi dove non c’era nessuno, mise una mano dietro la gonna di pelle nera e finalmente riuscì ad estrarre il plug dal culo.
C’era un uomo seduto nelle gradinate di fronte che l’aveva vista, mise il plug nella borsetta e in preda alla vergogna più atroce tornò dove era seduta prima.
Scoprì più tardi che l’uomo si chiamava Mario, era il presidente della società dove giocava il figlio della sua amica e che quella sera era stata invitata insieme al marito a un aperitivo a casa sua.
Data l’insistenza di Mario fu costretta ad accettare, il quale per essere sicuro che ciò avvenisse si era anche fatto dare il suo numero di cellulare.
Mario era un uomo sui 72 anni, alto 190, non grasso da qualche tempo vedovo, capelli neri e occhi neri che mettono soggezione e un po’ d’altri tempi visto che le fece il baciamano.
Io le dissi allora che quella sera doveva andare vestita da cagna come lei sapeva fare e come aveva fatto in parecchie altre occasioni.
Carla fu accolta da Mario con il solito baciamano, c’erano circa una ventina di persone alcune coppie giovani e non, dopo essersi presentata a tutti e bevuto un paio di bicchieri di spritz e gustato un paio di stuzzichini, Mario l’aveva invitata a visitare la casa un attico favoloso molto curato e ottimamente arredato.
Mario non la lasciò un attimo, le chiese cosa faceva nella vita, lei gli rispose la casalinga e che oltre alla vita matrimoniale si occupava dei nipotini quando serviva, lui invece le aveva accennato che era vedovo.
per delicatezza Carla decise di non chiedere i motivi della scomparsa della moglie.
Poco dopo le chiese se gli faceva compagnia in terrazzo per fumare una sigaretta, lei lo seguì e mentre parlavano le mise una mano sul fianco quasi sulla coscia e Carla immaginò che avesse sentito il reggicalze.
Le disse che era una donna favolosa, che la sua femminilità si notava anche a 1000 km di distanza e le mise una mano sul culo dicendole che aveva visto quello che hai fatto oggi.
Lui le chiese di seguirlo, ma Carla non ebbe una bella reazione nei suoi confronti dicendogli che era una donna sposata e rispettata, al che Mario le rispose dove le aveva per caso mancato di rispetto, e perché se le aveva dato fastidio quello che le aveva fatto, perché non si era ribellata?
Poi aggiunse seguimi che ti faccio vedere una cosa. Carla lo seguì e la portò in uno stabile dove c’era una serra bellissima, appena entrati chiuse la porta e le disse di succhiagli cazzo.
Carla mi disse che voleva rifiutarsi, ma la cosa la eccitava da morire, perché quando c’è un maschio dominante così deciso, non riesce a dominare i suoi istinti.
Mario slacciò i pantaloni e anche le mutande e uscì un cazzo asinino, con una cappella che faceva fatica a prendere in bocca, due coglioni che sembravano due noci di cocco, la obbligò a mettersi con le ginocchia a terra, e tenere le mani incrociate dietro la schiena, praticamente venne scopata in bocca in questa posizione. Mario ogni tanto la schiaffeggiava con il suo cazzo il viso, le teneva la testa ferma e le sembrava di soffocare, quando ad un certo punto sentì il primo schizzo caldo e i successivi sembravano non finire mai, la obbligò ad ingoiare tutto, al che le ordinò di rimettersi in piedi, aveva le ginocchia dolenti, le mise una mano sotto la gonna e le disse che era una cagna da quanto la sua fica era fradicia.
Rientrati in casa, Mario le fece notare che aveva un rivolo di sperma sulle labbra e di lasciarlo dove era e che la sera dopo era invitata a cena da lui con suo marito, ci sarebbero stati anche la sua amica col marito.
Alla cena erano state invitate nove persone, quattro coppie più Mario il padrone di casa, c’era l’amica di Carla col marito, la sorella di Mario più giovane di lui di dieci anni col marito e un’altra coppia di amici di Mario più o meno 70 anni.
Mario aveva anche una coppia sposata che viveva da lui, si occupano delle faccende di casa e di servire in tavola.
la cena era trascorsa molto piacevolmente fino quando Mario le aveva chiesto chi volesse fargli compagnia a fumare una sigaretta, Carla stava rispondendo fino a quando l’aveva anticipata il cornuto di suo marito e il marito della sorella di Mario.
verso la mezzanotte sono andati via l’amica di Carla e la sorella di Mario con i rispettivi consorti, Mario le aveva quindi chiesto se voleva vedere la sua serra in terrazzo visto che era l’unica che ancora non l’aveva vista, il cornuto di suo marito incentivò subito la cosa detto dicendo si amore vai è bellissima come piace a te…
Una volta entrati nella serra nascosti dietro una grossa pianta Mario le disse: cagna alzati la gonna e girati a pecorina. Carla era senza intimo e Mario le aveva infilato il suo grosso dito nel culo, e poi un piccolo plug con diamante , dicendole che avrebbe dovuto tenerlo fino a domani mattina e che non gliene fregava un emerito cazzo del cornuto di suo marito. Ordinò poi a Carla di inginocchiarsi, di mettere le mani incrociate dietro la schiena che poi legò con una crda, si è tirò giù i pantaloni era anche lui senza intimo e glielo mise in bocca fino alle tonsille e come l’altro giorno aveva iniziato a scoparla in bocca per circa 5 minuti fino a che non l’aveva tolto e le aveva schizzato una quantità incredibile di sperma, avevo il viso pieno del suo seme compresi i capelli. Costrinse Carla ad alzarsi in piedi, le mise messo una mano nella fica diventata praticamente un lago, e quel punto le disse che si vedeva che si eccitava a essere dominata e sottomessa.
Carla risponde a Mario che è così che gode a essere a dominata e sottomessa.
Le tolse la legatura dalle braccia, le diede un tovagliolo per pulirsi.
Appena rientrati in casa gli amici di amici avevano salutato ed erano andati via, la domestica le aveva chiesto se voleva qualcosa da bere visto che aveva notato il suo viso paonazzo.
Poco dopo sono andati via anche Carla e il marito che le aveva chiesto fosse successo.
Carla le rispose nulla amore è che fa veramente caldo.
Carla aveva messo le gambe sul cruscotto, abbassato il finestrino e alzato la gonna, il cornuto si era subito eccitato e le aveva chiesto se voleva giocare, ma Carla gli disse che era stanca.
arrivati a casa nel letto il cornuto le chiese se poteva leccargliela, lei gli disse di no.
Carla mi confidò che il cornuto di suo marito si ecciterebbe molto se lei iniziasse una relazione con Mario. Secondo lui è un uomo adatto a lei e si era eccitato tantissimo per come la guardava a tavola e quando erano seduti sul divano. Carla allora gli disse di farle sentire quanto era eccitato, mettendo la mano sul suo cazzetto..
Le mutande del cornuto diventarono subito fradice, allora Carla di ordinò di rimettere la gabbietta sul suo cazzetto e di andare a dormire.
Carla poi mi disse che Mario le aveva chiesto se potesse andare un giorno da lui, ma che lei gli aveva risposto che aveva un padrone e quindi serviva il mio permesso.
Io le dissi che se avessero partecipato anche un’altra donna le avrei dato il permesso. Qualche giorno dopo mi rispose Carla dicendomi che Mario era d’accordo, perché la domestica e il domestico erano suoi schiavi e potevano partecipare.
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