confessione di una schiava: sessione telefonica terzo giorno
Sessione telefonica terzo giorno:
Eccolo li lo schermo che si illumina anche oggi col suo nome, oh mamma non ne ero davvero pronta, vabbè rispondo.
Eccola lì la sua voce sempre più autoritaria nei miei confronti “ciao cagna” mi saluta, come sempre.
Subito pronto a darmi degli ordini… Molto umilianti oggi, ma del resto sono solo una cagnetta.
Devo bere una ciotola di latte, a quattro zampe, a terra, usando solo la lingua, senza sporcarmi.
Penso sia quasi impossibile riuscire a farlo, ma ci provo. Inizio a bere, cioè a prendere il latte con la lingua, ne prendo quanto più possibile per fare velocemente. Dopo qualche minuto il latte nella ciotola è finito ed io sono perfettamente pulita. Il mio padrone è soddisfatto.
I soliti ordini arrivano, culo pieno, un po’ di masturbazione ad intermittenza, mollette su clitoride e capezzoli.
Poi mi fa cominciare con la masturbazione, mi sente ansimare e godere. Mi chiede cosa ne penso se mi facesse sentire al papà di un suo amico, io non voglio che lo faccia, sarei troppo in imbarazzo. Mi dice che per questa volta non lo fa. Continua a farmi masturbare ad intermittenza, finché non mi dice che è ripassato il papà del suo amico e sta volta vuole farmi ascoltare. Che imbarazzo, inizio a godere in silenzio, anche se la mia fichetta continua ad eccitarsi nonostante la situazione non mi sia molto piacevole. Mi inizia ad insultare come fa sempre lui davanti all’uomo, ma non sono insulti sono solo descrizioni di quello che sono, dice che sono una troia, una cagna in calore, ed è la verità. L’uomo va via, il padrone è arrabbiato con me, non l’ ho ringraziato per quello che ha appena fatto. Quindi insieme agli ordini, arrivano anche le punizioni…ed eccomi qui a darmi colpi sul culo.
La nostra chiamata si chiude così, purtroppo, non vedo l’ora arrivi domani per sentire nuovamente la sua voce.