cos’è la sottomissione

La sottomissione è un’azione di forza personale. Per superare la resistenza interna la sottomessa deve controllare il proprio desiderio o bisogno di mantenere il controllo personale su tutte quelle che sono le decisioni personali. Deve superare la necessità di esprimere o fornire il proprio giudizio personale come base per creare, dirigere e intraprendere le proprie azioni personali. Deve superare il suo desiderio di AGIRE in modo difensivo attraverso la SFIDA e il conflitto diretto. Come parte di questo processo deve anche eliminare il più possibile il proprio ego per seguire o accettare la direzione che intende darle il padrone.

Cedere è “ricompensare” attraverso l’offerta del sé interiore alla direzione o alla volontà di un altro. Questo “dono” è la non resistenza o la necessità di conflitto CON la direzione e il controllo esterno.

La resistenza è solitamente basata sulla PAURA della perdita. Quella perdita può essere la percezione dell’ego o del sé, la perdita di controllo, la perdita di indipendenza, la perdita di status e la perdita del valore o del valore personale percepito.

ecco alcune “nuove” sottomesse credono di aver bisogno di un Dominante “forte” per conquistare o superare esternamente la loro resistenza alla direzione e al controllo.

Ciò implica un’azione di “forza” esterna sulla sottomessa. Una violenza, costrizione o costrizione esercitata CONTRO una persona. Tale azione implica che il (sé) della sottomessa non acconsente alla direzione che le vuole dare il padrone, ma in realtà resiste o agisce apertamente in opposizione all’accettazione della direzione volontaria da parte di un’altra persona. La relazione diviene quindi non consensuale violando uno dei principali cardini della comunità BDSM e nega di fatto che la “sottomessa” lo stia facendo volontariamente.

L’identificazione del Dominante “forte” e l’incapacità di una sottomessa di trovarne uno che soddisfi questi standard irraggiungibili creati da sé consente alla Sottomessa di evitare di intraprendere le azioni interne necessarie per controllarsi per offrirsi veramente nella sottomissione.

Una persona che RESISTE attivamente alla direzione o al controllo NON si sottomette. Agire con resistenza è una dimostrazione che l’individuo NON ha superato la propria resistenza interna alla direzione e al controllo esterni.

Alcune sottomesse credono che concedendo o “ricompensando” l’accesso al loro corpo fisico, stiano offrendo al destinatario di quella “ricompensa” la loro sottomissione.

Premiare l’accesso SENZA cedere il proprio ego interiore all’accettazione volontaria della volontà di un altro NON è sottomissione. È interpretare la sottomissione in superficie senza un vero significato o profondità nello scambio. Tale offerta è superficiale e piuttosto limitata. Anche in questo caso si tratta spesso di un’azione di difesa basata sulla paura della perdita di controllo o sull’esposizione della vulnerabilità emotiva o mentale da parte della sottomessa.

Parte del superamento delle strutture difensive all’interno della mente della sottomessa consiste nell’assoluta necessità della sottomessa di superare la sua PAURA di cedere il controllo a un altro.

Alcune sottomesse non desiderano liberare o sommergere il proprio ego attraverso la sottomissione volontaria, desiderando invece trasferire la responsabilità della loro sottomissione a un’IMPOSIZIONE forzata o non volontaria della sottomissione su di loro, consentendo così loro di salvare la “faccia” e spostare la COLPA della loro sottomissione sul loro padrone.

La sottomissione NON può essere imposta. Il controllo PUÒ essere imposto o FORZATO. Spesso attraverso strumenti di intimidazione, paura, dolore, senso di colpa o vergogna. Chiamiamo questa IMPOSIZIONE della FORZA – ABUSO! Questa è un’azione non consensuale.

Una sottomessa non può sfuggire alla responsabilità personale per la sua sottomissione. Deve superare da sola le implicazioni sociali della percepita debolezza di carattere e degli standard morali perversi o corrotti. Una sottomessa deve superare i propri sentimenti di vergogna e colpa per aver intrapreso azioni volontarie dirette contro il ruolo “accettato” di “adulto umano di successo indipendente” come definito dagli standard della società esterna. È importante considerare che la vergogna e il senso di colpa sono strumenti utilizzati dalle religioni, dai governi e dalle comunità per imporre la censura e attraverso tale censura CONTROLLARE i membri della comunità.

Qualsiasi individuo che sfida o è in grado di ignorare le regole o i controlli della società diventa pericoloso e percepito come potenzialmente al di fuori del controllo di quella società. Tale sfida provoca PAURA.

Il riconoscimento e l’accettazione della responsabilità TOTALE per la sottomissione del sé interiore è il primo VERO passo che una sottomessa compie verso la sottomissione totale e l’offerta del sé alla volontà e alla direzione del suo padrone.

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