la coppia di schiavi: Carla la mucca prestata a un altro master
La mattina dopo Carla mi raccontò quello che era successo le dissi che non si era comportata così male. Le mie frasi provocarono una certa delusione nella mucca che ea convinta di aver fatto tutto il possibile per soddisfarmi.
Ero conscio di averla delusa e frustata col mio commento, ma non volevo darle eccessiva soddisfazione, aggiunsi solo che Laura era stata brava nel torturarle le tette, anche se sarebbe stato meglio se le scudisciate gliele avesse fatte contare, ma adesso doveva riprendere a stare in castità, e lo doveva fare anche il verme di suo marito a cui doveva mettere la gabbietta torturandolo con la sua lingua che doveva passare ovunque nel suo corpo.
La mucca prontamente mise la gabbietta sul cazzo del marito prima che uscisse per andare al lavoro, promettendomi che la sera avrebbe fatto quanto le avevo ordinato. Con Laura invece avrebbe dovuto vedersi la settimana dopo e con il mio permesso avrebbe coinvolto anche un suo amico master di 66 anni.
La sera quando il verme tornò a casa la mucca iniziò a provocarlo in continuazione, leccandolo in tutto il corpo, compreso sulle palle e mettendogli un dito in culo. Il verme chiedeva in continuazione di essere liberato dalla gabbietta e di potersi segare, ma la mucca obbedendo ai miei ordini non glielo permise.
Nel frattempo, la mucca era sempre più eccitata nell’attesa di poter incontrare Laura e il suo amico master che avvenne circa una settimana dopo.
Laura andò a casa della mucca a prenderla, facendole indossare subito una benda spiegandole che quello era il volere del master che stava per incontrare.
Una volta che la macchina si fermò, Laura la accompagnò dentro quello che probabilmente doveva essere un ascensore. Appena entrati in quella che doveva essere una stanza d’albergo le fecero togliere il soprabito, e la fecero inginocchiare. Il master le mise un collare al collo, con una catena e inizio a spostarla per la stanza come si farebbe con un cane. Avendo la benda la mucca non sapeva bene dove andare, seguiva semplicemente le indicazioni di Laura che le faceva da guida. Allo stesso tempo il master le frustava il culo con un paddle in pelle per farla muovere più velocemente.
Poco dopo Laura prese un paio di forbici e tagliò il reggiseno. Attaccò delle mollette sui capezzoli unite tra di loro da una catena che fu messa sul collo facendo tirare all’insù i capezzoli. Il dolore era lancinante e per di più riceveva ancora colpi con il paddle sul culo.
La mucca ormai aveva perso totalmente il senso del tempo, avrebbe voluto smettere, ma non le era stato dato modo di manifestare questa volontà e probabilmente non la voleva nemmeno esprimere.
Poi fu fatta salire su un letto, facendola distendere ed allargandole le gambe che teneva aperte Laura, mentre il master dava dei colpetti prima piano e poi forte col paddle passando dall’interno coscia, al clitoride e poi alla figa.
La mucca aveva perso ormai completamente il senso del tempo, a un certo punto sentì un attrezzo rigato che le passava sulle cosce, cosa che le provocava paura, poi venne passato sulla figa, soffermandosi in modo particolare sul clitoride. Sentì poi il master dire a Laura che la sua amica è proprio una mucca come dice il suo padrone. Nello stesso tempo iniziò a mettere nel culo questo strumento che non riusciva a capire cosa fosse schiaffeggiando contemporaneamente le grosse mammelle.
Il master a quel punto disse che si doveva girare e le mise nel culo tre supposte di glicerina. Poco dopo la mucca sentì lo stimolo e implorava il bisogno di liberarsi, cosa che non le fu assolutamente concessa.
Dopo un po’ però forse spinti dai lamenti della mucca che sembravano inutili, perché continuarono a schiaffeggiare e a dare colpi con il paddle sulla fica e sul culo della mucca, la portarono in bagno, la piazzarono sul water e le permisero di scaricarsi.
Poco dopo venne riportata probabilmente nella sala di prima, Laura le avvicinò il viso verso il master che le mise il cazzo in bocca, ma era troppo grosso e non riusciva a prenderlo tutto, ma Laura a forza di insulti e frustate glielo fece prendere tutto in bocca, dicendole poi che quel cazzo le avrebbe squartato il culo.
Le venne tolta la benda, venne piegata all’ingiù, messa a pecorina e senza nessun tipo di lubrificazione completamente a secco il master le mise il cazzo nel buco del culo, con una forte spinta e provando un dolore lancinante. Con un’altra spinta entrò con il cazzo fin quasi dento l’intestino. Laura contemporaneamente le frustava le tette, poi si mise con le gambe sopra la testa della mucca. Il master continuò a fare su e giù sul culo della mucca prima piano e poi velocemente. La mucca iniziò a pisciare dalla figa e Laura le disse che stava squirtando con la figa senza essere toccata là, stava godendo solo di culo. Il master le disse che era proprio una troia, o meglio una mucca come diceva il suo padrone e contemporaneamente velocizzò i movimenti fino a sborrare nell’intestino della mucca.
Il master si accosciò sulla mucca e ordinò a laura di prendere un pannolino perché le doveva pisciare in culo. La mucca si lamentò, ma fu inutile tanto che appena sentita la piscia in culo ebbe un altro orgasmo il che fece commentare al master che si trattava proprio di una mucca, aggiungendo che si trattava di una gran troia che farebbe comodo a parecchi dei suoi clienti.
Prima di andarsene il master chiese alla mucca di chiedere al suo padrone se gliela avesse potuta prestare per un giorno intero.