la festa di carnevale prima parte
Ogni anno si svolge vicino a carnevale una festa a tema bdsm in una famosa villa veneta del padovano ristrutturata recentemente. Di solito non partecipo a eventi pubblici del mondo bdsm in quanto avendo un ruolo pubblico nel mio comune non posso correre il rischio di essere riconosciuto.
Decido di coinvolgere due mie amiche: una abruzzese abita vicino a Pescara come mia accompagnatrice mi viene dietro da anni, le piacerebbe tanto diventare la mia metà non è ancora una schiava, ma sono sicuro che lo farebbe senza problemi se fosse il prezzo da pagare per riuscire a mettersi con me, è una ragazza semplice, di campagna, anche un po’ ruspante, ma molto carina non tanto alta, cappelli lunghi, una quarta di reggiseno, sederino a mandolino si chiama Giorgia.
L’altra si chiama Monica è milanese, alta, magra ha una quinta di reggiseno, studia psicologia, ha un negozio in centro a Milano è di indole molto sottomessa e anche se appare una donna forte, determinata e in carriera.
Giorgia mi dice subito di sì e questo lo sapevo pur di uscire con me farebbe qualsiasi cosa, mi dice di sì anche Monica, ma le dico subito che deve trovarsi un accompagnatore essendo una festa per coppie, lei mi dice con una battuta un torello per l’occasione non sarà difficile trovarlo.
Il giorno della festa vado in stazione a prendere le ragazze per portarle alla festa spiegando loro come si svolgerà: ovviamente tutti saranno in maschera, le donne saranno rigidamente in topless, gli uomini in slip attillati.
Arrivati alla villa e una volta cambiati io e il torello con slip attillati e le ragazze in topless entriamo alla festa.
La festa inizia nell’enorme giardino della villa e tutti i convenuti si dispongono in cerchio con una persona in centro che è il grande maestro che gestirà la festa. Costui dopo aver ringraziato tutti di partecipare parla di quello che sarà il primo gioco farà girare una freccia, la persona su cui cadrà potrà dare un ordine a un’altra persona qui presente.
Il gioco inizia e la freccia arriva a quella che viste le tette cadenti e il fisico non in formissima doveva essere una persona di una certa età, l’officiante le chiede il suo ordine e a chi si rivolge. La signora indica subito l’accompagnatore di Monica, perchè era tanto tempo che non vedeva un torello così e voleva vedere gli slip gonfiarsi quindi lo avrebbe toccato fino a che fosse diventato duro. La donna si avvicina, gli tocca il pacco, ma non si sa se per l’emozione o per lo schifo che questa gli fa il ragazzo non riesce ad eccitarsi e il cazzo gli rimane moscio.
L’officiante dice allora che dovrà essere punito lui per essere impotente, mentre alla sua accompagnatrice verrà data un’altra possibilità: al ragazzo verrà fatta indossare una cintura di castità e tutte le donne presenti gli dovranno leccare le palle, se riuscirà a non sborrare la sua accompagnatrice verrà risparmiata.
All’inizio riesce a resistere abbastanza bene, infatti la gabbietta in cui è prigioniero il suo cazzo gli provoca dolore ogni qual volta sta per eccitarsi, facendolo tornare floscio. Con il passare del tempo e soprattutto sotto alcune leccate sapienti il ragazzo non ce la fa e sborra dentro la gabbietta.
L’officiante allora dice a Monica di avvicinarsi perché doveva essere punita aveva portato alla feste un impotente e affetto di eiaculazione precoce.
Tutti i partecipanti dovranno dire una punizione da eseguire su Monica, nel caso non fosse così sadica come lei merita, sarebbero stati oggetto di punizione anche loro.
Essendo molte delle persone convenute alla festa, persone non esperte nel bdsm, molte delle punizioni indicate non furono giudicate all’altezza e quindi dovettero andare anche loro all’interno del cerchio per essere punite e furono soprattutto donne.
La prima parte della festa era finita, avrebbe avuto inizio a breve l’asta di cui sarebbero state oggetto quelle che non si erano comportate bene o che erano state punite non dando punizioni all’altezza.