La modella schiava: Elizabeth perde la verginità
Elizabeth stava trascorrendo la giornata in ufficio con la sua padrona e Monica. Monica le ha spiegato come funzionava il sistema di archiviazione dei file in modo che potesse dare una mano quando lei non c’era.
Il marito della sua padrona Peter era arrivato a casa lunedì pomeriggio, era stato via per un viaggio d’affari di tre settimane. Arrivò in ufficio dopo essere passato da casa, salutò con un bacio Monica che poi gli presentò Elizabeth.
“Ho sentito molto parlare della nostra nuova scoperta”. Le strinse la mano e la baciò sulla guancia.
“Sono felice di conoscerla, signore.”, rispose timidamente
Era un uomo molto bello dall’aspetto atletico, alto, biondo con capelli ricci. Sembrava molto più giovane della moglie.
La padrona uscì dal suo ufficio e si abbracciarono, baciandosi appassionatamente, entrarono nell’ufficio e chiusero la porta.
“Che bello che non è!” disse Monica guardando Elizabeth sorridendo.
“Si, lo è” rispose Elizabeth con sguardo distratto, continuando a pensare quale sarebbe stato l’uomo che avrebbe preso la sua figa e se sarebbe stato lui.
La loro padrona tornò fuori per un attimo.
“Monica, adesso quando hai finito quello che stai facendo torna a casa, voglio che tu ed Elizabeth restiate li, stasera sarai nell’appartamento di Monica, ricordati che domani devi andare a scuola quindi cerca di riposare. Monica hai il permesso di sculacciarla, ti piace vero Elizabeth?”
“Si, padrona mi fa stare bene, mi da benessere.”
“Fate le brave ragazze, mi raccomando.” Baciò Monica e se ne andò con suo marito. Elizabeth fissò la porta, il suo cuore era tormentato dalla gelosia.
Quando ebbero finito di lavorare Monica portò Elizabeth nel suo appartamento. Ordinò ad Elizabeth di spogliarla e poi lei spogliò Elizabeth.
Entrarono in bagno e si spogliarono l’un l’altra. Elizabeth già si sentiva meglio, le piaceva molto il corpo di Monica, pensava a lei come a un cavallo da corsa pensato per la velocità e non per il comfort.
Lavorarono insieme per preparare la cena, mangiandola in una tavolo in cucina. Elizabeth era nuda, mentre Monica indossava una vestaglia essendo la sorella maggiore poteva non stare nuda quando stava insieme a lei.
Dopo aver finito le ordinò di lavare i piatti e di venire in soggiorno una volta finito. Quando entrò Monica sollevò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo. Elizabeth si sedette rannicchiata, mentre Monica le stringeva il braccio. Le baciò e le accarezzò il seno.
“Ti senti meglio ora?” le disse
“Si, Monica.”
“Amiamo tutte la stessa padrona e dobbiamo condividerla, stasera faremo l’amore e lei lo sa, è quello che vuole.”
“Hai ragione sorella maggiore, le apparteniamo entrambe e facendo l’amore quando lei lo vuole le diamo molto piacere.”
“Ho saputo che hai imparato a fare i massaggi, proveresti su di me sorellina?”
“Oh, Monica non dovresti neanche chiedermelo e mi occuperò di te stasera, sai che farò tutto quello che vuoi, ma come mai leggi il mio diario?”
“Come sorella maggiore ho questo diritto, posso leggerlo dal computer dell’ufficio.”
Si baciarono appassionatamente, accarezzandosi l’un l’altra.“Uhm, sorellina ti sta già eccitando vuoi fare sesso?”
Elizabeth annuì e la baciò, mentre le stringeva le tette
“Dovrai aspettare fino a quando il tuo massaggio, mi farà godere.”
Andarono in camera da letto, dove Monica le ordinò di mettersi in posizione per le sculacciate e ricevette dieci schiaffi alternati a carezze.
Dopo averla ringraziata, Monica le ordinò di togliere le coperte dal letto cosa che Elizabeth fece prontamente. Monica allora si stende a pancia in giù ed Elizabeth incominciò il massaggio.
Iniziò dai suoi piedi, leccando e baciando le dita dei piedi, fece prima un piede e poi l’altro, dopo di che baciò le gambe lunghe e sottili. Quando si avvicinò alla parte superiore della coscia, Monica che stava cominciando ad eccitarsi allargò le gambe, sollevò i fianchi esponendo le sue parti intime alle vista di Elizabeth, la quale le baciò le natiche e passò le dita nell’interno coscia, mettendole alcune dita dentro la figa. Entrambe le ragazze erano ormai vulcani di lussuria e Monica si girò improvvisamente sulla schiena. Monica prese la testa di Elizabeth e la portò verso la sua figa obbligandola a leccarla e baciarla finché non ebbe raggiunto l’orgasmo e avesse ingoiato tutto il suo piacere.
Presto si addormentarono abbracciate.
Monica la svegliò al mattino e la portò a scuola. Sarebbe venuta a riprenderla più tardi. Quando venne a riprenderà, la riportò nel suo appartamento. Mangiarono e si rilassarono guardando la TV, completamente vestite. Più tardi verso le 19 andarono verso casa della padrona, Monica fece un sorriso equivoco ad Elizabeth.
Aiko aprì loro la porta, era vestita con un uniforme da cameriera e tutte e tre scesero le scale dove si spogliarono e si fecero la doccia. Aiko aveva gli abiti pronti per loro reggicalze, calze e tacchi alti. Quando finirono di vestirsi e agghindarsi fecero le scale verso il soggiorno.
Elizabeth trattene il fiato quando vide ciò che aveva davanti. C’erano una dozzina di persone completamente vestite ed altre quattro o cinque completamente nude.
La padrona ha incrociato le ragazze alla porta e le ha baciate calorosamente. Prese la mano di Elizabeth e presentò il suo corpo alla folla.
“Amici, questa è Elizabeth la mia nuova schiava, non è solo una schiava ha solo diciannove anni ed è vergine.”
Tutti applaudirono contemporaneamente.
Elizabeth tremava per l’imbarazzo, nessun uomo aveva visto il suo corpo nudo fino ad ora. Non vide Peter il marito della sua padrona, forse sarebbe stata deflorata da qualcun altro? In qualche modo ebbe comunque la sensazione che sarebbe stato quello il momento in cui avrebbe perduto la sua verginità.
Jane avvertì la sua paura e la abbracciò, baciandole le labbra.
“Naturalmente sai perché ho chiamato tutti qui. Si, Elizabeth questa sera sarai deflorata e diventerai una schiava sessuale completa.”
La porta si aprì e arrivo Peter vestito con un vestito corto. Elizabeth emise un profondo sospiro di sollievo, era davvero con Peter che avrebbe perso la sua verginità.
Jane sentì la sua ansia e il suo sollievo e le sussurò all’orecchio “Certo che sarà Peter.”
Si avvicinò, la baciò delicatamente e poi si mise in fianco a lei.
Ormai gli invitati all’evento erano tutti nella stanza e uno alla volta si avvicinarono toccandole chi il culo, chi le tette, chi la figa.
Jane e Peter erano uno in fianco all’altra abbracciati, gli schiavi del sesso Monica e Aiko furono le ultime persone ad avere il diritto di toccare Elizabeth.
Una poltrona fu spostata al centro della stanza portata da Peter e Jane. Ordinarono a Eizabeth di sedersi e di appoggiare le gambe ai lati in modo che tutti gli astanti potessero vedere la sua figa. Peter e Jane si alternarono nel baciarla appassionatamente, seguiti poi da tutti gli invitati che a turno baciarono la figa vergine di elizabeth, l’ultima fu Aiko.
Jane sollevò la testa in modo che potesse vedere in faccia chi le leccava la figa.
Elizabeth fu costretta ad alzarsi dalla poltrona e Jane si sedette su questa. Aiko e Monica aiutarono Elizabeth a stare sopra di lei. Afferrandole le gambe le allargarono, piegando le ginocchia in modo che le gambe si piegassero sulle ginocchia di Jane, questa prese le mani di Elizabeth e le strinse forte.
Elizabeth poteva vedere Peter tra le sue cosce in piedi a guardarla.
Monica e Aiko erano in fianco, il corpo di Elizabeth tremava, mentre osservava le due ragazze che le leccavano le tette.
Aiko poi si avvicinò mettendole il cazzo di Peter in bocca, poi si mosse verso la sua pancia leccando e baciando la sua pelle nero liscia, leccando e succhiando i suoi capezzoli, mentre lei iniziava a gemere. Poteva sentire le dita di Aiko sulla sua figa. Adesso tremava in modo incontrollabile, succhiando disperatamente anche se in maniera goffa il cazzo di Peter.
Jane le fece segno di rilassarsi, sentì all’improvviso il cazzo di Peter spostarsi dalla sua bocca e dirigersi delicatamente verso il suo imene, mentre Aiko lo teneva in posizione.
La ragazza orientale nel frattempo cercava di metterle un dito nel sedere, ma non riuscendoci le diede un bacio. Peter nel frattempo pompava il suo cazzo contro l’imene sempre più forte lacerandolo.
Jane lasciò andare le mani e le usò per abbracciare il suo uomo, sollevando le gambe e avvolgendole attorno al suo corpo.
Elizabeth non aveva provato dolore, solo la sensazione di una cosa che si stava aprendo, inconsciamente cominciò a muovere il bacino assaporando la pressione del cazzo che si muoveva all’interno della sua figa. Peter cominciò ad aumentare lentamente la pressione dei suoi colpi ed Elizabeth incominciò a gemere sempre più forte tra gli applausi del pubblico lì presente. Peter in meno di un minuto raggiunse il culmine spruzzando il seme nella sua figa.
“Grazie padrone, per avermi fatto perdere la verginità e grazie padrona per aver condiviso come il corpo di tuo marito, sono felice di appartenere ad entrambi ora”. Aiko si mise allora tra le cosce di Elizabeth succhiando il frutto del suo piacere proveniente dalla sua figa piena di godimento.
Alla fine tutti si congratularono con lei, mentre tutti e tre si dirigevano verso la camera da letto padronale.
In camera da letto la baciarono entrambi, entrarono dentro la doccia dove Jane le insegnò a lavare il suo padrone. Le venne insegnato di stare attenta nel manipolare i genitali facendo attenzione a ciò che poteva e a ciò che non poteva essere spremuto.
Entrambi poi lavarono Elizabeth perché quella odierna era stata un occasione veramente speciale. Dopo essersi asciugati si misero sotto le coperte dell’enorme letto. Elizabeth molto eccitata mise le braccia intorno ad entrambi. Baciò prima il padrone, poi la padrona e allargò le cosce involontariamente.
Ognuno di loro avvolse una gamba intorno alla sua. Jane mise una mano sulla sua figa:”E’ dolorante cara?”
“No, padrona è solo calda e vogliosa mi sento bene ovunque.”
“Ti piacerebbe avere il tuo padrone che entra di nuovo dentro di te?”
“Non sei stata soddisfatta padrona questa sera?”
“No, non è questo voglio insegnarti qualcos’altro che mi darebbe molto piacere tu imparassi.”
“Si, padrona come vuoi tu.”
“Voglio che impari a soddisfarmi anche con la bocca” disse il padrone
“Vero caro marito, perché non ti siedi a bordo del letto che procediamo con la lezione.” Elizabeth e Jane si alzarono dal letto, e si inginocchiarono tra le cosce di Peter.
Jane prese i suoi coglioni ”Elizabeth questi sono i testicoli, voglio che li tieni in mano e che li accarezzi.” Fece come le era stato insegnato e li accarezzò con cautela.
“Ora sollevali come se li pesassi, riesci a sentire le gonadi dentro.”
“Si, padrona è come se ci fossero due palle dura in una borsa…”
“Esatto tesoro, devi stare molto attenta con loro, come ti ho già detto attenta a premere forte rischi di fargli male.” Jane le mise un braccio attorno al collo, mentre Elizabeth continuava a sollevarli e soppesarli. La baciò.
“Stai andando bene ora usa le dita dell’altra mano per grattare il suo perineo, fallo molto alla leggera.”
Peter incominciò a gemere e si appoggiò sui gomiti. “Ora voglio che tu baci ciò che tieni in mano.”
Elizabeth abbassò lo sguardo verso i genitali pelosi e baciò delicatamente i coglioni.
“Me lo hai fatti diventare grosso ed eretto, prendilo in mano, tienilo stretto, non avere paura di strizzarlo, mettilo in bocca fino a prenderne il più possibile. Brava proprio così, ma non soffocare ci vuole esperienza per prenderlo in bocca tutto, vai con la tua bocca dentro e fuori fino a prenderne sempre il più possibile ogni volta.”
Peter stava gemendo sempre di più, mentre il suo bacino iniziava a dondolare. Elizabeth continuò ad accarezzare i suoi coglioni e succhiare il suo cazzo fino a quando questo fece esplodere il suo prezioso carico nella sua bocca. Colta di sorpresa si tirò indietro, ottenendo il secondo schizzo in piena faccia sui suoi occhi.
“Mi dispiace padrone per essermi messa quel liquido in faccia.” disse
Peter si sedette guardando il viso di Elizabeth pieno di sborra gocciolante dal mento sulle sue tette.
“Mi piace la mia sborra sulla tua faccia innocente.”
“E’ stato un pompino perfetto di cui non ti devi scusare proprio per nulla, agli uomini piace vedere la propria sborra sul viso di una donna, a volte di potrò pure essere ordinato che venga ingoiato.” disse la padrona.
“Padrona appartengo ad entrambi adesso?”
“Si, noi dividiamo equamente i nostri schiavi del sesso, d’ora in poi sarà una nostra proprietà comune. Non siamo sempre a casa entrambi nello stesso momento per questo è importante il programma sul computer dobbiamo assicurarci di non sfiancarti troppo.”
“Oh padrona non mi stancherò mai di te.”