le cagne dell’ufficio: la sottomissione degli sposini Linda e Francesco

La figlia del notaio mi chiese di essere ricevuta, infatti entrò nel mio ufficio e disse” Posso chiederle una cosa?”

“Dai Spara!” dissi

“Mi vorrebbe come sua amante?”

“Veramente mi sembra che tu sia una delle mie schiave, perché dovrei essere così buono da promuoverti?”

“lei mi tiene come schiava e può fare di me quello che vuole, non lo discuto, fa fare a mio padre gli atti di cui ha bisogno lei e i suoi amici, ma come amante potrei fare molto di più…”

“Spara…”

“Mio padre gestisce la cassa protesti e non sa quante persone arrivano all’ultimo per non essere protestate e non hanno i soldi per ritirare la cambiale…”

“E allora?”

“Potrei scegliere i casi più interessanti, dare la possibilità di fare firmare a costoro una nuova cambiale, magari per l’importo doppio”

“c’è qualcosa che non quadra nel tuo ragionamento, gli fai una cambiale doppia e fin qui tutto bene, ma se poi non hanno i soldi per pagare cosa me ne faccio di costoro?”

“Mica la rinnoverei a chiunque, in pochi minuti si può sapere tutto di tutti e di molti conosco già parecchio.”

“va bene, ma tu non firmi niente ci passi solo i casi al resto pensiamo noi, quello che non ho capito però è cosa vuoi tu in cambio…”

“per me diventare sua amante significa che aprirei uno studio da sola senza mio papà. Potrei aprirlo proprio dentro il suo ufficio, si sa che è un posto in cui non si guarda in faccia nessuno e passa per essere uno scorticatoio, mi eccita l’idea di essere guardata come la gente guarda lei. Come sua amante acquisirei parte del potere e non sprecherei tutte quelle ghiotte occasioni che butta via lei?”

“cosa butterei via io?”

“A parte i soldi, lei non sa cosa farsene degli uomini…”

“Ho capito vuoi portarti a letto degli uomini.”

“Anch’io voglio la mia parte di carne umana!”

“Ok, dissi”

Qualche giorno dopo la figlia del notaio mi parlò del primo caso che aveva trovato. Lei si chiama Linda, lui Francesco si sono sposati il mese scorso, sono partiti per il viaggio di nozze e al loro ritorno hanno trovato la lettera di licenziamento, ora sono al verde e con una serie di assegni post datati per le spese del patrimonio.

“Ho proposto loro l’unica soluzione possibile stasera andiamo a casa loro e se fanno i carini con noi i soldi ce li ridanno con comodo con un po’ di interessi che ne dici?”

Non fece in tempo a risponderle che disse “devi vedere come è lui che carino e anche lei un bel pezzettino di figa con il pelo in mezzo alle gambe una cosa ormai in disuso…”

“Ok, dissi è il regalo giusto per il mio amico Marco a cui piace il genere.”

La sera andammo con Marco e la figlia del notaio a casa degli sposini Francesco e Linda, strada facendo prendemmo delle bottiglie di whisky per innaffiare la serata.

Lui era un bel ragazzo palestrato che la figlia del notaio mangiava con gli occhi e a cui mise subito una mano sotto la camicia, mentre gli leccava un orecchio.

“Fammi fare un giro della casa, anzi fammi vedere solo la camera da letto.”

Appena entrata si buttò sul letto mettendo in mostra le gambe con calze bianche autoreggenti e slip dello stesso colore.

Linda aveva un vestitino a fiori che le arrivava appena sopra il ginocchio. Le tette erano deliziosamente incorniciate dalla fattura del vestito che mettevano in mostra la discreta scollatura.

“Ragazzi, non fate quelle facce! Noi siamo venuti qui divertirci e se fate i bravi domani vi risolviamo il problemone! Bevete forte così vi sciogliete…” disse la figlia del notaio.

“Come vi chiamate?” chiese Marco

“Io Linda, lui Francesco” risposero

Francesco tornò con i bicchieri e servì un triplo whisky alla figlia del notaio e uno a me. Linda allungò una mano con il chiaro intento di seguire il consiglio della figlia del notaio e quindi di ubriacarsi.

La figlia del notaio si spogliò rimanendo solo con le calze.

“Adesso spogliati anche tu, ma rimani con le mutande, io sono pura e integra e tu non puoi profanarmi col tuo lurido cazzo” disse rivolgendosi a Francesco visibilmente eccitato dalla provocazione della figlia del notaio che non era assolutamente frigida, ma voleva che la schiavizzazione di lui avvenisse senza un briciolo di piacere per lui, voleva solo ricevere senza dare nulla.

“Pidocchioso terrone segaiolo ti concedo di leccare il mio riccio bianco dei quartieri alti e datti da fare pezzo di merda che non ti capiterà più nella tua patetica vita.

Intanto Linda andò verso Marco e fece scorrere la zip del vestito lasciandolo cadere per terra, poi si tolse le mutandine e il reggiseno mostrando il suo fantastico cespuglietto, ma non poté fare a meno di guardare il marito che leccava la fica della figlia del notaio.

Marco si alzò e abbracciò Linda baciandola con la lingua. Fece scivolare le mani sul suo corpo e sentì la sua schiena tanto asciutta quanto calda. Arrivò sul suo culetto sodo.

“Spogliami” disse Marco

Linda cominciò a prendere confidenza con l’idea di dover scopare Marco e appena sbottonata la camicia venne a strofinare le sue tette sul suo petto.

“Brava datti da fare” disse

Questa frase arrivò a Francesco e fu per lui un colpo al cuore cosa che la figlia del notaio capì subito e disse” che cazzo guardi? Te lo dico io cosa sta facendo tua moglie, si sta strofinando a un vero maschio, ci sa quella troia di tua moglie chissà quanti cazzi ha ciucciato prima di venire con te, con la punta della lingua gira in torno al clitoride, ma non toccarlo coglione.”

Linda aveva intanto sbottonato i pantaloni di Marco che poi si sfilò anche le mutande, ma Linda continuava a guardare nervosamente il marito per vedere cosa stava facendo, cercava di percepire un gesto di disgusto per quello che stava facendo alla figlia del notaio, cosa che non arrivò quindi anche lei non aveva altra scelta che starci con Marco, ormai si considerava svenduta.

Marco aveva capito che poteva cominciare a divertirsi, la fece mettere in ginocchio in modo da mettere il viso di Linda davanti al suo cazzo. Glielo mise in faccia sfiorando le labbra che all’ennesimo passaggio con enorme sforzo si aprirono per dargli un bacio. Marco se ne approfittò e glielo mise in gola con violenza, facendo su e giù, infilandoglielo dentro fino in gola.

A questo punto intervenne la figlia del Notaio “Guarda come è brava la mogliettina a ciucciare il cazzo!”, poi si rannicchiò su una poltrona con il culo in aria per farselo baciare dappertutto.

Marco mise Linda nella stessa posizione, ma per infilarle il cazzo nel culetto, lei si lamentava del dolore, ma lui se ne fregava altamente.

I suoi lamenti di dolore furono colti dal marito che sospirò” Linda…”

La figlia del notaio si incazzò e disse” chiudi quel cazzo di bocca e pensa a leccarmi la figa, stronzo pensa a farmi venire mordimi le labbra dentro e poi slinguatami il clitoride…”

Quest’ ultimo ordine fu affievolito dall’orgasmo della figlia del notaio che stava arrivando

Marco ormai era esausto e mise il cazzo nella figa pelosetta di Linda e sborrò dentro.

Anche  la figlia del notaio era sazia e disse al maritino” sei stato bravino, dopo un altro giro di whisky se vuoi puoi farti una sega”

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