Umiliazione verbale di una schiava

l’umiliazione verbale schiava è un tipo di pratica bdsm che prevede l’abuso verbale da parte del dominante. La premessa di questa umiliazione è l’impossibilità per la schiava di essere una persona integra e di successo.

Il fatto che questo poi sia vero o sia una mera fantasia è secondario. Si può far riferimento ad eventi reali o meno nella vita della schiava, ma in entrambi i casi il fine deve essere quello di umiliare la sua figura.

L’intensità può variare da sminuire a disumanizzare la figura della schiava, il tono può andare dal gioco scherzoso, all’odio puro.

La gamma dei temi che si possono utilizzare possono esseri vari: l’intelligenza, la salute, l’attrattiva o il valore sociale della persona schiava.

Questa può essere trattata come un animale domestico, come un oggetto, come un bambino. Il dominante può utilizzare anche parole che normalmente sarebbero tabù nella conversazione come oscenità e insulti razzisti.

L’altro lato dell’umiliazione verbale è la relazione della schiava con la parola, si può chiedere di ripetere il linguaggio offensivo per interiorizzarlo, oppure vietare di utilizzare una certa parola, oppure fraintendere volutamente ciò che la schiava sta cercando di dire. Poiché l’umiliazione verbale non comporta nessun danno fisico sia per i dominanti che per le schiave questoii possono sottovalutare l’esito delle loro azioni, tuttavia la carica sessuale anche della più lieve delle umiliazioni dipende dall’attivazione di emozioni i cui effetti possono essere tossici e per lo stesso motivo esilaranti. Prestare cura a quello che si dice è quindi fondamentale.

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