BDSM come business e intervista ai proprietari di un dungeon prima parte

BDSM COME ATTIVITA’ ECONOMICA INTERVISTA AI PROPRIETARI DI UN DUNGEON

Questa intervista si concentra sui proprietari di un dungeon: cosa fanno pagare, come sono i clienti e come gestiscono i loro bisogni.

Quando suonai il campanello non sapevo cosa aspettarmi, la gestione di un dungeon Bdsm è un’attività lecita a New York, così sono andato a scoprire chi la gestisce, chi ci lavora e chi la frequenta. Ho quindi trascorso tre ore della mia vita in quello che è considerato uno dei locali più esclusivi di Manhattan il Rebecca’s Hidden Chamber, dove secondo il Village Voice “puoi la tua ragazza, tua moglie e trattarle con rispetto, a meno che non speri tu di essere trattato in modo diverso che con rispetto!”

Quando arrivai al sesto piano di un edificio del centro città, l’ascensore si aprì su un corridoio dove mi aprì una sorridente Rebecca. È una bella quarantenne di Long Island, madre di tre figli, eleganti pantaloni neri.

“Sono entusiasta di conoscerti.” Mi dice e mi conduce in una zona soggiorno con un divano, un televisore che riproduce un thriller d’azione, un armadietto aperto pieno di kit per clisteri e suo marito Bill seduto di fronte al computer.

“Sai molte persone li fuori vorrebbero vedermi bruciare per quello che faccio” mi disse. Rebecca è una donna che ha affrontato molte sfide nella sua vita e le ha sempre affrontate al meglio date le circostanze, Si vede come erogatrice di un servizio per persone che hanno dei bisogni e non le interessa quanto questi siano dissoluti per il mondo esterno.

 

Incontro con Bill e Rebecca proprietari di un BDSM dungeon

 

Domanda: Che cosa ti ha portato in questo business?

Bill: nient’altro che la valutazione che si sarebbe trattato di qualcosa di redditizio, lo sapevamo per la conoscenza con una persona che svolgeva un’attività simile.

Rebecca: esatto

Domanda: mi diresti come avete avviato l’attività e come la mantenete?

Bill: la gestiamo da soli, ogni giorno con l’esperienza impariamo come fare funzionare al meglio il tutto. Io avevo un dottorato in psicologia, mia moglie probabilmente è il più grande venditore che io abbia visto al mondo. Insieme siamo stati in grado di mettere in piedi un bel modello di business.

Rebecca: non siamo persone comuni, ma persone fuori dall’ordinario.

Bill: noi siamo persone atipiche

Rebecca: esatto

Domanda: in che cosa di preciso siete persone atipiche?

Un paio di cose. Gestiamo l’attività come un business e non come un club. Abbiamo fatto un’indagine di mercato in città e abbiamo scoperto che la maggior parte delle attività similari sono gestiste da persone non tanto intelligenti, non sono grandi uomini d’affari, non hanno un background aziendale, sono persone inclini a interessarsi solo di Bdsm; invece, io e mia moglie pensiamo solo ai soldi.

 

Domanda: a voi non interessa il Bdsm

Bill: a me no non interessa

Rebecca scuote la testa e dice di no anche lei.

Domanda: come siete in grado di gestire un’attività incentrata sul bdsm quando non avete un inclinazione per esso?

Bill: Questa è una domanda per te Rebecca.

Rebecca: Cerchiamo di capire i loro bisogni. Sono sempre esseri umani gli amanti del bdsm e hanno dei bisogni. Mi prendo cura dei bisogni di ciascuno e alla fine tutti pensano che io sia la loro migliore amica

 

La loro vita domestica

 

Domanda: cosa pensano i vostri figli di questa attività

Bill: non lo sanno

Rebecca: non lo sanno, per questo vogliamo rimanere anonimi

Domanda: cosa penserebbero?

Bill: non lo so, ma non sarebbe salutare

Rebecca: credo che a nostra figlia più giovane di diciassette anni circa piacerebbe, il più piccolo non lo prenderebbe bene e il più grande vorrebbe fare questa attività

Domanda: cosa pensano che facciate?

Bill: sanno che sono uno psicologo

Domanda: eserciti ancora?

Bill: non esercito da molto tempo, sanno che ho anche altre attività e che gestisco altre attività

Domanda: ai bambini semplicemente non interessa cosa fanno i genitori.

Rebecca: esatto, ma in un certo senso mi sento come se facessi da madre a trenta ragazze

Domanda: sei stressata da questa attività?

Rebecca: è estenuante

Domanda: nessuno di voi due ha mai pensato di lasciare questa attività?

Bill: si, lo faremo

Rebecca: si, lo faremo prima o poi

Bill: Andrò in pensione e mi godrò i miei soldi

Rebecca: abbiamo lavorato duramente. All’inizio non pensavo di essere così orgogliosa di quello che avevo fatto. Ora invece lo sono

Bill:  Abbiamo molte persone che dipendono da noi ormai. Molte ragazze a cui abbiamo fatto frequentare scuole di specializzazione, abbiamo prestato soldi a molte persone, abbiamo aiutato tante persone.

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intervista completa in inglese