La storia di Federica la cagna del liceo 1
Federica è una ragazza di 19 anni, mia giovane lettrice molto eccitata dal mio ultimo racconto tanto che mi scrive una mail piena di complimenti. Le rispondo come faccio spesso che provo un enorme piacere nell’eccitare le mie lettrici e i miei lettori, soprattutto se è un’eccitazione che non porta subito all’orgasmo in modo che questi arrivino a leggere i miei racconti fino in fondo. Federica è un po’ scossa da questa mia affermazione e mi risponde che mi diverto a tenere le mie lettrici bagnate e vogliose e che sono proprio un padrone bastardo e sadico confessandomi che il vero motivo per cui mi ha scritto è che vorrebbe essere protagonista di uno dei miei racconti, ma non un racconto di fantasia, vuole fare veramente quello che sarà scritto nel racconto, quindi vuole essere una mia schiava, vuole fare quello che le ordino, ma vorrebbe un racconto scritto intorno a lei.Le dico che si può fare data la mia passione per novizie, molto giovani. Federica è alta 1,65, magra, fisico sportivo (fa nuoto agonistico), una seconda abbondante di reggiseno, un bel culo tondo e sodo (che diciamo è il suo pezzo forte).Le ordino di chiamarmi padrone e darmi del lei. A scuola potrà continuare a vestirsi normalmente, tranne per il fatto che da adesso in poi non potrà più indossare le mutandine. Dovrà anche alzare gradatamente i centimetri dei suoi tacchi, dovrà starci con il più sfigato della classe in modo da umiliarsi davanti alle sue amiche e ai suoi amici. Inoltre, negli spogliatoi della piscina dove fa gli allenamenti dovrà lasciare a intendere di starci anche con le donne.Federica obbedisce subito: mi spedì spedito tutte le sue mutandine per dimostrare di non indossarle più, non avendo scarpe con tacchi particolarmente alte per il momento cominciò a utilizzare quelle della madre. Mi disse anche che cova da tempo il desiderio di andare con una donna specie dopo aver letto il mio racconto su Marta e Francesca. Per quanto riguarda lo sfigato mi spiegò che in classe sua ce ne sono due e lascia a me la scelta: Marco, vergine il classico secchione magro, alto e bruttino o Matteo basso, grasso e bruttino. La mia scelta cadde su Marco.La sera Federica andò in piscina, si era messa in mostra e dopo la doccia era rimasta nuda un po’, nella speranza di essere vista e notata da qualcuno. Il giorno dopo a scuola si mette insieme a Marco. Questi fu inizialmente esterrefatto, pensava a uno scherzo visto che fino ad allora non lo aveva mai cagato. Federica baciò Marco per bene, ma questi era molto timido e impacciato, probabilmente non aveva mai baciato una ragazza in vita sua. Federica mi disse che le chiese perfino il permesso di toccarla, ma che lei aveva cercato di essere brava, si era fatta palpare e gli aveva fatto un pompino con orgasmo rovinato come le avevo suggerito io.Federica mi disse che il pompino a Marco era stata una cosa patetica, era durato solo pochi secondi per l’emozione. Mi confessò poi che la sera per la prima volta, Marco sarebbe uscito con la sua compagnia. Io le ordinai subito di fare la stronza, tanto data la sua condizione Marco avrebbe accettato qualsiasi cosa.Mai profezia poté risultare più azzeccata. Federica si vestì con dei leggings neri, ma trasparenti che, oltre a mettere bene in evidenza il suo culo, aderivano molto bene anche alla sua figa, si intravvedevano infatti sia le labbra che lo spacco. Marco era rimasto a boccaperta, in quanto non se lo aspettava. In discoteca Federica era stata carina con Marco, ma aveva fatto la troia come le avevo ordinato, aveva ballato e si era strusciata con tutti. Uno se lo era scopato in bagno, mentre il suo fidanzato era là fuori ad aspettare.Marco voleva fare il geloso, ma Federica l’aveva subito rimesso al suo posto, ma aveva deciso di farlo contento e a fine serata per tenerlo buono gli aveva consentito di leccarle la figa, i capezzoli, e di scoparla ma era stato veramente impacciato, ma per fortuna era riuscito a farla venire con la lingua, perché la scopata era durata pochissimo in quanto lui era venuto quasi subito.Il giorno dopo Federica in piscina continuò a dare spettacolo per vedere se qualcuna si faceva avanti, ma per il momento non si muoveva nulla. Uscita dalla piscina Federica ricevette una telefonata da Marco che la invitava a casa sua. A quel punto Federica mi chiese il permesso di andare a casa di Marco cosa che concessi subito, ordinandole di trattarlo come un verme dicendogli che aveva diritto di scoparsi chi voleva perché lui è brutto, c’è l’ha piccolo ed è un eiaculatore precoce.Federica stava imparando a obbedirmi sempre meglio: tutto avvenne addirittura davanti al fratello diciottenne di Federica per Marco fu una umiliazione terribile, anche se poi come premio lo aveva scopato.La sera uscirono con la comitiva di amici di Federica che in macchina gli aveva fatto un pompino da paura facendolo godere per bene così se ne sarebbe stato tranquillo tutta la sera. Nei locali fece la troietta con tutti, si era linguettata con diversi tipi davanti allo sfigato, mani dappertutto, lui guardava, ma non diceva nulla. A due di questi aveva anche fatto un pompino e se li era scopati. Lui era visibilmente incazzato, ma bastò qualche coccola per tenerlo buono. Marco era veramente uno schiavo fino al midollo, nonostante tutto continuava a mandarle messaggini dolci, a chiamarla principessa, nonostante tutti lo prendessero per il culo dicendogli che la sua fidanzata era una troia.Federica mi informò che sono stati invitati alla festa di compleanno di un amico di Marco, dove probabilmente sarà l’unica donna. Le ordino allora di fare un pompino al festeggiato, di fare la troia con tutti gli altri e di metterlo in contatto con la mia compagna, perché anche lei vuole conoscere questa merda umana di sfigato.La mia fidanzata gli manda una mail dicendogli che aveva sentito che era un piccolo verme, Marco le rispose che la sua fidanzata lo trattava male: che era combattuto, ma che lei era fatta così e lo doveva accettare, ma le aveva fatto fare cose che non avrebbe mai pensato di fare.La mia fidanzata per mettere il dito nella piaga gli disse che aveva un vestitino nuovo e che voleva la sua opinione: si trattava di un vestitino che lasciava ben poco alla fantasia e a cui uno sfigato come Marco non riuscì a resistere tanto da dirle che gli era venuto duro guardando la foto e le chiese se poteva farsi una sega.Lei gli disse che voleva un tributo, cioè la sua sborra su una stampa della sua foto. Lui disse di si era riuscito a farsi dominare da una schiava, cosa che mi lasciò di sasso.
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